CAGLIARI. Altri 45 profughi ucraini sono arrivati in Sardegna. Sono appena atterrati a Cagliari con un volo militare grazie alla seconda missione organizzata da Ugo Cappellacci e dal console onorario a Cagliari Anthony Grande.
"Anche questa missione volge al termine seppure tra mille difficoltà", scrive Cappellacci presidente dell'Unione interparlamentare per l'amicizia tra Italia e Ucraina.
e oggi alle 1445 il volo militare che ci riporta a casa atterrerà ad Elmas. Ancora una volta ringrazio tutti, la squadra dei volontari, la Protezione Civile Nazionale, il ministero della Difesa, il Governo Rumeno, quello Moldavo e quello Ucraino. Ma soprattutto tutti voi che ci avete seguito ed incoraggiato da casa facendoci sentire la vicinanza e l’affetto della nostra Sardegna", scrive.
"Eccoci a casa. La Sardegna abbraccia L'Ucraina".
Intanto Coldiretti, Campagna Amica con la collaborazione di Sogaer (società di gestione dell'aeroporto di Cagliari) hanno accolto i bambini e le donne ucraine arrivati oggi a Cagliari con una merenda a chilometro zero. A loro è stato offerta una agribag contenente ricotta, pane, mandarini e pomodori ciliegini. “Un piccolo gesto per fare sentire la vicinanza ed il calore del mondo agricolo e della Sardegna a chi è stato costretto a lasciare i propri cari e la patria per la guerra" è il commento di Battista Cualbu presidente di Coldiretti Sardegna. Il cestino è stato consegnato all'arrivo in aeroporto grazie alla stretta collaborazione dei vertici della Sogaer che hanno sostenuto l'iniziativa. All'interno del sacchetto c'erano i prodotti delle aziende di Campagna Amica, tutti freschi e a km0: ricotta ovina, pane civraxiu, pomodori ciliegini e mandarini. Coldiretti con la comunità di Campagna Amica, da dieci giorni ha anche attivato in tutti i mercati contadini sardi la spesa sospesa, con agricoltori e clienti che acquistano prodotti sardi 100 per cento che vengono poi portati nelle strutture che stanno dando accoglienza i profughi. "Stiamo riscontrando come sempre grande sensibilità da parte dei sardi così come degli agricoltori - commenta il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba - che stanno donando non solo cibo ma anche vicinanza e sostegno morale ad un popolo che sta subendo il dramma della guerra ed in molto casi è costretta ad abbandonare il proprio Paese".
