CAGLIARI. Hanno passato la notte al freddo, qualcuno è riuscito a dormire all’interno dei camion davanti al porto di Cagliari. Continua, per il secondo giorno, la protesta degli autotrasportatori sardi contro l’aumento del prezzo del carburante e non solo. Lavorare con queste condizioni per loro è difficile. “È una situazione insostenibile, non si può andare avanti così”, dice un autotrasportatore di Quartu.
“Serve un intervento a livello nazionale, non regionale. Una nostra delegazione che sarà ricevuta in Prefettura alle 11. Ieri siamo stati in Regione. Cercheranno di fare da portavoce al Governo visto che oggi c’è l’incontro con il ministro Bellanova per vedere di risolvere un po’ la situazione”, aggiunge.
Le prospettive per i camionisti non sono le migliori. "Non c'è soluzione, dobbiamo stare qui accampati. Per fortuna qualche pastore è stato solidale e ci ha portato qualcosa da mangiare", spiega un autotrasportatore di Barrali.
"Siamo preoccupati per la nostra azienda. Se va male quella sono guai anche per noi dipendenti", afferma un camionista di Monserrato. "Ci preoccupa l'aumento del gasolio, ma anche quello della correnti, del gas ecc. Una famiglia non riesce ad andare avanti così. Non possiamo lavorare con queste condizioni".
Per un altro la soluzione sarebbe quella della "Zona Franca". "Solo così si potrebbe trovare una soluzione, così l'Isola può diventare autonoma e i nostri ragazzi non saranno costretti a partire".

Sul posto sono presenti gli agenti della polizia di Stato insieme a quelli della polizia locale. Si registrano dei lievi rallentamenti al traffico.
