CAGLIARI. Prezzi record per gasolio e benzina. La corsa agli alimentari per il timore che finiscano le scorte, va di pari passo con quella in molti distributori, tanto che in Ogliastra e nel Nuorese il gasolio è andato esaurito. La frase più ricorrente (non certo tra gli economisti) è: “Perché paghiamo così tanto se in Sardegna c’è anche la Saras?”.
Una risposta la dà Aldo Pavan, professore di Economia dell’Università di Cagliari. “Una parte importante della fornitura del petrolio mondiale, quello della Russia, con le vicende belliche è venuto meno, quindi l’equilibrio tra domanda e offerta di petrolio e derivati del petrolio, è stato repentinamente alterato. Resta ferma la domanda, si riduce l’offerta, e i prezzi salgono. E la Saras immagino che non possa che fare il suo mestiere, quindi o compra petrolio grezzo a prezzi di mercato e vende prodotti raffinati, e anche per loro i costi sono quelli, oppure fa lavorazioni per conto di terzi e in quel caso è l’operatore terzo che paga il servizio di raffinazione, e poi il prodotto finito avrà anche per lui il prezzo che deriva dal maggior costo della materia prima”
. Sempre di più si sente parlare anche di speculazioni. “In queste situazioni sono quasi inevitabili”, precisa Pavan, “ma non sono il fenomeno principale, quello principale è che il petrolio russo è meno disponibile di prima”. Ma quali sono gli scenari per il futuro? “Così come la crisi Covid, non economica, si sta risolvendo con i vaccini, anche qui abbiamo una crisi non economica ma bellica che sarà risolta con strumenti di pace, quindi quando si smetterà di sparare in Ucraina, si avvierà a soluzione anche la relativa crisi economica”.