CAGLIARI. È bastato un messaggio che ha dilagato sulle chat di whatsapp per scatenare l'assalto ai market della Sardegna. Discount, soprattutto, dove a causa degli acquisti forsennati si sono svuotati gli scaffali di pasta, farina ma anche acqua e altri beni di prima necessità. Un fenomeno da nord a sud, scatenato dalla paura infusa dalla comunicazione dell'imminente blocco degli autotrasportatori, che non avrebbero più garantito la fornitura alla grande distribuzione perché l'aumento del prezzo del carburante li ha messi in ginocchio. Ma cosa c'è di vero?
La protesta è confermata. Da lunedì i trasportatori si fermano e non è escluso che vadano a manifestare nei porti della Sardegna dopo un appuntamento ad Abbasanta, per rendere ancora più forte la loro protesta. La domanda però è: mancheranno i beni di prima necessità? Una prima risposta arriva dalla Conad, per bocca del direttore della catena di supermercati.
"Si tratta di un allarmismo immotivato", afferma Michele Orlandi direttore Conad Sardegna. "I nostri autotrasportatori non dovrebbero fermare la loro attività. Per quanto mi riguarda si tratta di un assalto che è in corso - di queste dimensioni - soltanto in Sardegna. Posso confermare che abbiamo ricevuto il 100 per cento in più degli ordini rispetto a quelli che in genere vengono effettuati in un normale giovedì".
Rassicurazioni arrivano anche dalla proprietà della Coop, altra importante catena di distribuzione in Sardegna.
"Si tratta di un assalto ingiustificato, lo dimostreremo domani quando i nostri scaffali saranno di nuovo riforniti", conferma Simone Perra, direttore generale Supermercati Coop. "Nel medio periodo in ogni caso possiamo garantire le scorte anche nel caso in cui le consegne dovessero fermarsi. Abbiamo le scorte nei nostri magazzini", aggiunge.