CAGLIARI. Fisicamente in Sardegna, ma con il cuore in Ucraina. Vivono così gli studenti dell’ateneo cagliaritano che nell’aula magna di Sa Duchessa hanno voluto raccontare le loro esperienze davanti al rettore Francesco Mola che ha dedicato a loro diverse iniziative. “Il mio appello è per tutto il mondo e tutti gli italiani”, dice Marta Zakharchuk che studia nella facoltà di Giurisprudenza, oggi ha compiuto 25 anni e da 11 vive in Sardegna, “aiutateci, soprattutto con le medicine perché le farmacie sono tutte vuote, servono medicine per i soldati e in generale per tutte le persone ferite, negli ospedali non c’è corrente e non si possono neanche curare”. Non tutte sono state fortunate come la venticinquenne che è già riuscita a far arrivare in Sardegna una zia con suoi bambini. “Mio fratello mi racconta che ogni giorno sente le sirene, dice Diana Dyachok che ha 21 anni e studia nella Facoltà di Lingue, “ha tanta paura, non può aiutare e non può fare nulla, ogni giorno viviamo con la paura”.
Anastasia Bogach ha invece 22 anni, da 17 è in Sardegna, “i miei parenti sono molto preoccupati, stanno cercando di andare via. Per me la guerra non porta a nulla di buono, a tutti dico: progettate la pace e non la guerra”.
L’ateneo cagliaritano ha deciso di non rimanere a guardare, e a parte l’esonero dal pagamento delle tasse universitarie per tutti gli studenti ucraini, e dieci borse di studio da 6.250 euro, rinnovabili per il secondo anno, è pronto anche a offrire accoglienza a chi scappa dalla guerra. “Offriamo la possibilità di poter ospitare sia nelle nostre strutture che nelle abitazioni private che si stanno mettendo a disposizione”, dice il rettore Francesco Mola, “ci siamo subito interrogati sul da farsi per dare una mano. Le nostre armi sono la tolleranza, la cultura, la crescita. E noi abbiamo rafforzato queste armi”. Dopo un minuto di silenzio da parte dell’aula per la guerra in Ucraina, è arrivato un messaggio speciale da un campione che ha vinto tutto da giocatore e che ha allenato la Nazionale gialloblù agli ultimi europei: Andriy Mykolayovych Shevchenko, per gli appassionati di calcio semplicemente Sheva. “ Ringrazio l'Università e il suo rettore Francesco Mola per la sensibilità e la generosità. La Sardegna e l'Italia dimostrano di essere al nostro fianco: l'Ucraina vuole la pace, anche l'Italia vuole la pace. Ai giovani ucraini che studiano a Cagliari dico: non sprecate questa occasione, impegnatevi a fondo, voi siete il futuro, il mondo che vogliamo è nelle vostre mani" .