CAGLIARI. "Certo che ho pensato che posso morire. Ma la paura mi è passata, adesso: solo uniti possiamo uscire da questa roba". Alessandro, così si fa chiamare, ha 49 anni ed è ucraino. Vive a Cagliari da molto tempo, lavora su un peschereccio. Ma ieri ha deciso di imbarcarsi da Olbia per Livorno e da lì raggiungere l'Ucraina, per andare a combattere al fianco dei suoi connazionali.
Ed è in nave che incontra i volontari della colonna mobile dell'Anas, associazione di azione sociale, che stanno andando verso il confine con la Polonia per portare medicinali da destinare ai profughi in fuga dalla guerra scatenata da Vladimir Putin.
Alessandro ha deciso di raccontare la sua storia al microfono di La Zona di Antonello Lai (qui la pagina), che ci concede le immagini realizzate dall'operatore Chicco Lecca.
"Ho deciso di partire", dice calmo Alessandro, "quando ho sentito i miei figli e la mia famiglia a Kherson: mi dicevano che erano sotto le bombe. Dovevo fare qualcosa". E nonostante tutto, non getta la croce addosso a tutti i russi, "anche se fino all'ultimo non potevo credere che sarebbe successo tutto questo".