CAGLIARI. La Sardegna è la regione con incidenza dei contagi più alta d'Italia. Significa che nessun altro territorio del Paese ha avuto un così alto numero di positivi in rapporto alla popolazione. I contagi ogni 100mila abitanti nell'arco di una settimana sono stati 948. Il dato nazionale è a 704. E quella che sembra una cattiva notizia potrebbe non esserlo.
Per due motivi. Il primo è legato al metodo di conteggio delle nuove positività, cambiato dal 5 febbraio, da quando anche nell'isola si registrano anche i positivi agli antigenici. Prima di quel giorno erano appena 104. A oggi sono 23.310. Quindi,, rispetto ai vecchi parametri, si conta una media di circa 1800 contagi in più al giorno. I numeri non sono sbagliati adesso, lo erano prima, quando da questa parte del Tirreno faceva fede solo il molecolare.
Il secondo motivo che non dovrebbe indurre alla preoccupazione è che l'incidenza, anche se di poco, è in calo rispetto alle settimane precedenti. Le ondate in Sardegna arrivano sempre con almeno due settimane di ritardo. E adesso sembra che il picco sia stato superato.
La speranza arriva anche dal numero dei posti letto occupati negli ospedali: sono in calo sia in terapia intensiva che in area medica. Dove si contano rispettivamente 25 e 387 pazienti. Ulteriore elemento confortante: nelle ultime 24 ore solo un malato è entrato in terapia intensiva, mentre fino a qualche giorno fa si viaggiava su tre-quattro ogni 24 ore. Resta alto il numero di morti, cinque, ma sempre al di sotto della media delle ultime settimane: a febbraio, fino a ieri, si sono registrate 8 vittime al giorno, con un picco di 14 il 10. Dati che, si spera, potrebbero essere dietro la sommità della nuova ondata rimasta alle spalle.