PALESTINA. "Ma uno migliore di Marrazzo non trovano come corrispondente della Rai in Palestina? Mandano da noi chi va con le prostitute e le trans". Sulaiman Hijazi è stato a lungo portavoce della comunità islamica di cagliari. È palestinese, difende la causa del suo popolo e le sue comunicazioni sono sempre state ponderate, nonostante la difficile situazione con Israele. Per questo ha destato scalpore il suo commento sul giornalista Rai Piero Marrazzo, inviato in questi giorni a Betlemme per raccontare le tensioni che sono seguite all'annuncio del presidente Usa Donald Trump su "Gerusalemme capitale d'Israele". Un'uscita che ha scatenato pesanti reazioni di protesta in Europa e in Medio Oriente, con tumulri di piazza, ma anche numerose manifestazioni di solidarietà con il popolo palestinese.
A #Betlemme, mentre racconta di un venerdì di allarme, Piero #Marrazzo viene colpito più volte da sassi. Il giornalista indossa il giubbotto antiproiettile e a quel punto si mette anche il casco. Per aggiornamenti e approfondimenti → https://t.co/jNO0oBBAgr pic.twitter.com/xS8B1yGOkV
— Rainews (@RaiNews) 8 dicembre 2017
Marrazzo finisce in mezzo a una sassaiola a Betlemme
A finire sotto accusa nelle parole di Hijazi non sembrava la professionalità di Marrazzo, ma la sua vita privata: era finito al centro di uno scandalo mentre era presidente della Regione Lazio. Una vicenda lontana nel tempo. Così il post dell'ex portavoce della comunità islamica cagliaritana ha scatenato solo commenti negativi, perché nessuno si aspettava un colpo basso del genere. Tanto che Hijazi ha corretto il tiro, poco dopo, chiedendo scusa: in realtà lui si dice esasperato dalla narrazione filo israeliana rispetto a quanto sta accadendo tra Israele e Palestina.