CAGLIARI. Quattordici sardi sono stati uccisi dal Covid in sole 24 ore in Sardegna. Anziani, per lo più. Ma nella lista delle vittime compare anche un cinquantaquattrenne che viveva nella Città metropolitana di Cagliari. Un dato pesante, che nell'Isola ha pochi precedenti dall'inizio dell'epidemia. Per trovare un numero così alto di morti in un solo giorno bisogna tornare indietro al 13 gennaio del 2021: allora i decessi conteggiati furono 15. Quello di oggi è il quinto dato peggiore da quando si fa la conta dei morti per virus.

L'incremento della curva dei decessi era purtroppo ampiamente prevista. I nuovi positivi scoperti ogni giorno, oggi sono stati oltre tremila, sono così tanti da settimane che l'impatto sulle camere mortuarie non poteva essere evitato. O forse sì. Di questa portata, almeno.
Perché a guardare le tabelle ufficiali del ministero della Salute c'è un altro dato che salta all'occhio: è quello che riguarda le terapie intensive. Ci sarebbe da aspettarsi che i pazienti più gravi perdano la vita nei reparti ad alta intensità di cura. O che, almeno, ci siano passati e non ci sia stato niente da fare. Invece i numeri dicono altro.
Oggi i posti letto occupati in terapia intensiva sono 30. Come ieri. I nuovi ingressi, in 24 ore, sono stati due. Quindi, al netto di pazienti le cui condizioni sono migliorate e hanno permesso il trasferimento in reparti di area medica, potenzialmente tra ieri e oggi si contano 12 morti fuori dalle Rianimazioni.
Una “strage” che si accompagna ad un'altra evidenza: nei giorni scorsi è emerso che in tutti gli ospedali sardi, anche non Covid, ci fossero oltre 150 ricoverati positivi. Non tutti erano entrati per il virus, ma tanti sì. Non vengono conteggiati come posti letto occupati finché non vengono trasferiti in ospedali indicati dal sistema come dedicati al Covid. O finché non muoiono. Una situazione che apre un interrogativo: chi e sulla base di quali parametri sceglie chi ricoverare in terapia intensiva e chi no? Perché i morti, fuori dai quei reparti, iniziano a essere tanti, ogni giorno.