CAGLIARI. Quarantasei nuovi posti letto occupati in più da pazienti Covid in un solo giorno. Questo dicono le tabelle ufficiali che riguardano la Sardegna. La fonte è la Regione. Ma è davvero così? O, meglio: in 24 ore così tanti contagiati sardi si sono sentiti così male da rendere necessario il trasferimento in un reparto specializzato, anche se non in terapia intensiva? La risposta è no.
Perché, ormai da settimane, è necessario distinguere tra numeri ufficiali e situazione reale. Ormai è risaputo, anche se non risulta dalle tabelle, che nell'Isola ci siano oltre 100 positivi che vengono curati in ospedali che in teoria dovevano rimanere puliti dal virus: non succede solo a Cagliari ma anche a San Gavino, Carbonia, Oristano e Nuoro. Ovunque. Come al Policlinico e al Brotzu.
E da qui, da via Peretti, tra domenica e oggi è stata portata via una ventina di pazienti che hanno trovato alloggio nel riaperto ospedale Marino. Non tutti sono finiti in reparto a causa del virus: alcuni sono entrati per altre patologie, sono risultati positivi e vengono conteggiati come Covid. Da oggi, però. Perché fino a ieri, malati a causa del virus e no, se erano in altri ospedali risultavano “fantasmi” per le statistiche.
Il virus intanto sembra aver allentato la presa. E per capirlo bisogna di nuovo andare a leggere con attenzione i dati. Risultano 3018 nuove positività appena scoperte. Di queste, 2405 sono emerse da test antigenici. Quindi i molecolari, effettuati dal circuito della Asl nella cerchia di pazienti magari risultati sintomatici, sono stati poco più di 600. Un risultato in netto calo se confrontato col periodo nel quale gli antigenici non erano diagnostici.
La minore pressione è dimostrata anche dal numero di nuovi ingressi in terapia intensiva: uno solo in 24 ore, quando sino a due settimane fa si parlava di 6-7 pazienti ogni giorno. Questa, purtroppo, è la fase dei decessi dopo l'ondata: oggi se ne contano altri sette. Tra questi, una donna di 31 anni che era affetta da altre patologie. Ed è stata conteggiata come vittima del Covid.