CAGLIARI. Respirava male in casa. Così i familiari di un settantanovenne cagliaritano hanno chiamato l'ambulanza per farlo trasportare in ospedale. Succedeva ieri intorno alle 22. Il paziente è ancora lì fuori, all'esterno del pronto soccorso del Policlinico di Monserrato: è stato attaccato alla bombola d'ossigeno perché, senza, va in desaturazione. Ma non può essere ricoverato: non ci sono posti letto disponibili.
All'interno, stando a quanto si apprende, ci sono oltre 20 possibili positivi. E per accogliere il settantanovenne non c'è spazio. Né al Policlinico né in altri ospedali del Cagliaritano. Così lui è costretto a rimanere a bordo del mezzo: dal Duilio Casula hanno già fornito due bombole di ossigeno da tre litri. E dopo 12 ore di attesa non si vede la fine di questo incubo.
Il personale dell'ospedale fa i salti mortali. I soccorritori pure: per assistere l'anziano paziente, nel piazzale, si sono dati il cambio due equipaggi del 118.
Ma c'è un problema di sistema: nessuno al momento sa più dove ricoverare i pazienti Covid. Così succede quello che registrano le cronache a Oristano: altri quattro positivi sono morti, in questi giorni, mentre erano in carico al pronto soccorso. Non sono mai entrati in terapia intensiva. E il virus li ha uccisi, nell'attesa.