CAGLIARI. I numeri ufficiali del Covid in Sardegna, e non solo, non rappresentano più la realtà e l'andamento dell'epidemia. Non lo fanno quelli dei contagi, ormai alle stelle, ma nemmeno quelli dei ricoveri. Il sistema è andato in tilt.
Oggi l'assessore alla Sanità Mario Nieddu ha proposto di far diventare diagnostici anche i tamponi antigenici. Quindi anche i test effettuati in farmacia dovrebbero certificare, in via definitiva, l'eventuale positività o negatività del soggetto. Ma, di fatto, è già così. Si sono moltiplicati i sardi che, dopo il test rapido positivo, hanno atteso invano il molecolare, che la prassi finora considerava il vero sigillo sulla presenza del virus. Nessuna chiamata da parte dell'autorità sanitaria, schiacciata dai numeri. A ben vedere, poi, con molto positivi tra vaccinati, non c'è nemmeno la necessità di un intervento medico. Si sta a casa, spesso, senza troppi sintomi.
Ma intanto la struttura convenzionata ha caricato l'esito sulla piattaforma e il soggetto testato risulta positivo. Non arriva più un documento che dispone la quarantena. Bisogna far trascorrere i giorni necessari, a seconda dello status vaccinale, e ripetere il tampone, nella speranza di essersi negativizzati. E, sia chiaro, il test delle farmacie è già considerato diagnostico per certificare la fine della malattia. Di fatto, poi, lo è anche per l'inizio.
Ma allora c'è un problema: in Sardegna, da settimane, risultano solo 104 positività scoperte attraverso tampone antigenico. Per scoprirlo basta guardare, per esempio, il bollettino dell11 dicembre: erano 104 allora, sono 104 oggi. Dove sono finiti, nella conta, tutti i sardi che sono rimasti a casa dopo il test rapido? Tra quelli col molecolare? E allora che senso ha la distinzione?
Poi c'è il capitolo ospedali. Nella conta dei pazienti Covid entrano anche malati che hanno bisogno di cure per altre patologie e una volta all'interno della struttura risultano positivi: i loro vengono conteggiati come posti letto Covid in area medica. E se questi, secondo alcuni, sono di troppo e dovrebbero essere depennati, dall'altra ci sono pazienti che non vengono ricoverati nei reparti Covid ma restano per giorni in aree dedicate dei pronto soccorso, anche di ospedali che dovrebbero restare “puliti” dal virus: solo ieri a Cagliari, tra Brotzu e Policlinico, erano più di 30. Qualcuno col casco respiratore.
Questi non entrano in nessuna conta. Fantasmi. In attesa che si metta mano al sistema dei dati. Che è più o meno lo stesso da due anni. Il virus è mutato decine di volte. Quello no.
Per la cronaca: oggi in Sardegna risultano oltre 1500 nuovi casi, i ricoveri sono in calo (dopo un'impennata ieri). E ci sono tre morti: su questo dato, purtroppo, non si può girare intorno.