CAGLIARI. Non solo zaini con i libri, ma anche buste con le coperte. E in aula si tengono addosso giubbotto e guanti. Succede nella scuola di via Stoccolma a Cagliari, dove circa 240 bambini più i loro insegnanti, da novembre, ovvero da quando è stato acceso il sistema di riscaldamento, devono fare i conti con l’aria calda che arriva a singhiozzo. Altre volte non funziona proprio. E se si considera che le disposizioni del governo prevedono la finestra aperta in ogni aula per almeno dieci minuti, il freddo si fa sentire, soprattutto in questo periodo.
“La segnalazione è stata fatta subito”, dice Pino Aquila, presidente del consiglio d’istituto, “ma ancora nulla è stato fatto”. Ma il problema sembra diffuso in tutta l’Isola. “Se anche ci fosse un rimpianto dì riscaldamento funzionante ci sarebbe al massimo un po' di tepore, dato che le disposizioni del Governo prevedono l’areazione per almeno dieci minuti”, precisa Aquila, “una problematica generalizzata in tanti istituti della Sardegna. Non vorremmo che dove non arriva il covid arrivassero altre patologie quali bronchiti o polmoniti”. Da via Stoccolma arriva una richiesta: “Meno burocrazia e interventi immediati”.