CAGLIARI. Sale il numero di contagi, in Sardegna. Quindi cresce anche l'incidenza, l'indicatore che rappresenta il numero di nuovi positivi scoperti ogni 100mila abitanti nell'arco di una settimana: con i 315 casi riportati oggi la Sardegna è a quota 97. Ma stando al monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità, per l'Isola continua il calo dell'indice Rt, quindi del tasso di replicabilità del virus nel corso del tempo: nell'ultimo report è stato calcolato a 1,03, quindi appena 3 centesimi sopra la soglia considerata di "normalità".
Ma non si tratta di una contraddizione. Perché il metodo di calcolo dell'Rt prende in considerazione solo i casi sintomatici. Quindi nell'isola i numeri stanno andando alle stelle a causa del tracciamento, che scova la positività anche di chi non manifesta conseguenze fisiche nonostante l'infezione da virus. La dimostrazione sta, per esempio, nell'alto numero di casi registrato tra i bambini di Capoterra.
La Sardegna sta quindi vivendo una fase di transizione della quarta ondata. Difficile, al momento, prevedere l'andamento delle prossime settimane. Gli ospedali non stanno vivendo particolari criticità. Anche se un reparto Covid deve essere aperto al Santissima Trinità di Cagliari, perché il Binaghi sta andando verso la saturazione, il numero di ricoveri non è proporzionato all'incremento dei casi. Oggi si sono registrati due nuovi ingressi in terapia intensiva, per un totale di 9, mentre sono 4 in meno i pazienti in area medica. Ne restano 114. E si registra anche un decesso.
Il 17 dicembre dell'anno scorso i dati erano questi: 268 nuovi contagi, 56 ricoverati in intensiva (uno in meno rispetto al giorno precedente) e otto in più negli altri reparti, dove venivano curati 558 sardi. I morti? Erano stati 11: le terapie intensive si svuotavano perché si moriva molto di più.
- Redazione
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