CAGLIARI. Le inondazioni al Poetto di Cagliari e Quartu si potranno prevedere con una settimana di anticipo. Lo prevede il progetto Neptune 2 che risale al 2019. Nato per acquisire informazioni scientifiche per favorire la salvaguardia delle spiagge del Golfo degli Angeli. “Procede secondo il cromo programma nonostante i rallentamenti dovuti al covid”, ha spiegato Sandro DeMuro, professore di Geografia Fisica e Geomorfologia Università di Cagliari e responsabile del progetto, “abbiamo completato la rete di infrastrutture per il monitoraggio, posizionando due telecamere sull’ospedale Marino, una verso Quartu e l’altra sul tratto di Cagliari, mantenendo attiva quella posizionata sulla Sella Del Diavolo, da dove arrivano informazioni preziosissime anche sulla gestione”.
Il progetto scientifico è nato dalla collaborazione fra l'Università degli Studi di Cagliari e le amministrazioni comunali di Cagliari e Quartu, insieme all’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna e adesso, dopo due anni, è pronto a partire. “I lavori di ricerca si sono concentrati sulla parte marina e costiera, abbiamo completato la cartografia digitale terra mare a cavallo tra le due grandi baie come Giorgino e il Poetto e la Sella Del Diavolo”. Tutte le azioni hanno permesso al team guidato dal professor DeMuro di far nascere un sistema di preallerta e inondazione. “La sperimentazione va avanti da oltre un anno e sta dando ottimi risultati, possiamo prevedere con una settimana di anticipo gli eventi e le previsioni fino a questo momento hanno combaciato con la realtà”. Si avrà avanti altri sei mesi. “In attesa delle mareggiate autunnali e invernali, stiamo trasferendo queste informazioni sperimentando uno scambio di dati per una migliore gestione”.