ROMA. Si lamenta del fatto che "la più vasta delle manifestazioni popolari contro il lasciapassare verde" non sia stata ripresa dai "giornaloni". E scrive "tamp0ne" con lo "zero" al posto della "o", forse per sfuggire al controllo dell'algoritmo di Facebook. Il deputato sardo Pino Cabras, eletto con il Movimento 5 Stelle e passato a "L'alternativa c'è" quando c'era da sostenere il tentativo fallito di un nuovo governo Conte guarda alla piazza San Giovanni di Roma, un tempo fortino dei sindacati, sabato usata per la protesta contro il green pass.
"I vuoti si riempiono. Succede anche per le piazze. I lavoratori - che Cgil Cisl e Uil e altri sindacati avrebbero dovuto convocare - sono stati invece riuniti da altre sigle, molte delle quali nate di recente. Davanti alla basilica più antica dell’Occidente, oggi, si è ritrovata una grande piazza di lavoratori che non accetteranno più di essere lasciati soli dai sindacati mentre Draghi resetta il sistema", sostiene Cabras.
Il deputato ha un obiettivo: il ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta, "che ha appena confessato di essere il volenteroso complice di un’estorsione, mentre descrive con un entusiasmo da torturatore guatemalteco la vera funzione del Racket Pass: usare il tamp0ne non come strumento di controllo dei contagi, bensì di coercizione e castigo, di dolore corporeo da infliggere come costo psichico e fisico, "geniale" perché rende penosa la vita e comporta costi che a molti (cioè ai meno abbienti) risulteranno insostenibili, se non vorranno aggiungere altre dosi alla statistica siringosa del generale pennutissimo". Secondo Cabras "il ministro affila sadicamente i tamp0ni da infilare nelle narici dei sudditi del Draghistan, in mancanza di olio di ricino, coperto dall’imbarazzato silenzio della sua terrificante maggioranza di governo".