SARROCH. C'è un paese che più di altri fa la conta dei danni causati dall'ondata di maltempo che si è abbattuta sul Cagliaritano tra giovedì e venerdì. È Sarroch, dove sono caduto 50 millimetri di pioggia in un'ora, durante la notte: strade squarciate a monte, vicino alla diga mai nata di Monte Nieddu, asfalto saltato nel centro abitato e idrocarburi in mare, in grande quantità.
I cedimenti hanno reso difficile raggiungere alcune aziende dell'interno, nell'area del cantiere dello sbarramento che ha visto una sequenza di fallimenti delle imprese impegnate nella sua realizzazione. (Foto sotto)

I danni in paese invece sono stati causati dalla presenza di vari canali tombati, che sono la maledizione di tanti paesi in Sardegna: il corso dell'acqua è stato coperto per costruire. Ma l'acqua ha memoria, torna, e distrugge tutto.

"Si ripropone in particolare la criticità dei canali tombati nell'abitato, scelta effettuata negli anni passati che rappresentano un problema di carattere idrogeologico. Si è già proceduto in queste ore alla demolizione di opere che hanno determinato il verificarsi di situazioni di rischio", spiega il sindaco Tore Mattana, "La realizzazione del canale di guardia a protezione dell'abitato, i cui lavori sono in stato avanzato di esecuzione, potrà contribuire alla prevenzione del rischio idrogeologico per il nostro Comune".
E poi ci sono i danni per il mare. Quelli che sembrano meno visibili. Davanti a Sarroch l'acqua è stata coperta da una patina di idrocarburi, che hanno generato delle putride iridescenze. Stando a quanto trapela è la conseguenza dello sversamento delle acque che sono passate dai piazzali della Saras, sporchi del prodotto della lavorazione. Un fenomeno che si ripete a ogni acquazzone e diventa molto impattante con i nubifragi.
Spunta poi un video: acqua mista a benzina sgorga da un tombino accanto allo stabilimento. E chissà dove è finita.