CAGLIARI. In Sardegna il virus ha smesso di correre. L'incidenza dei contagi - ossia il numero di nuove positività registrate in una settimana ogni 100mila abitanti - è tornata sotto quota 100. Con l'ultimo rilevamento (del 6 settembre, ieri) l'indicatore ha fatto segnare 99: non era in doppia cifra dal 24 luglio, quando la curva era in piena salita e si correva verso il picco raggiunto il 20 agosto, quando l'incidenza era a quota 156, il terzo dato più alto dall'inizio dell'epidemia. Il massimo è stato registrato con l'ondata di novembre, il 23: c'erano 213 nuove positività ogni 100mila abitanti. E poco dopo, a metà dicembre, si era arrivati a una media di 6-7 morti al giorno. Non c'erano i vaccini.
Impossibile, al momento, sapere se il rapido calo del principale (per decreto) indicatore dell'andamento dell'epidemia sia legato alla presenza - e conseguente ripartenza - dei turisti: il sistema del tracciamento è saltato e nessuno degli enti coinvolti ha badato alla residenza dei positivi rilevati. Meglio: si conosce, perché vengono presi i dati, ma nessuno ha ancora fatto un'analisi di sistema.
Ci sarebbe poi da contare un raddoppio della popolazione presente sul territorio sardo, durante l'estate. Fattore che dovrebbe far variare il calcolo in rapporto alla popolazione. Ma anche questo è un elemento che non è stato considerato nella redazione dei testi normativi.
Restano i numeri assoluti. Questi dicono che il virus ha mollato la presa. E perché i ricoveri sono ancora così tanti? Le terapie intensive sono occupate al 14% (fonte Agenas), quindi oltre il 10%, soglia massima della zona bianca. I ricoverati in area medica sono al 15%: sul filo della zona gialla. I dati sono aggiornati a ieri: sulla base dei numeri di oggi verrà emesso il verdetto per la settimana prossima.
Non calano ancora, quindi. Ma ormai è noto: prima scendono i contagi e poi, con una latenza di settimane, i ricoveri. Il dato delle vittime non segue lo steso andamento, al contrario di quanto successo tra novembre e dicembre. Perché, per fortuna, in questa fase, come quella dei ricoveri, la curva dei morti è influenzata dalla campagna vaccinale, secondo un sistema semplice semplice: più vaccini, meno decessi. E chi muore non è vaccinato, in una percentuale che in Sardegna è vicina, molto vicina, al 100%.
- E.F.
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