CAGLIARI. "Buongiorno, sono incinta, vorrei vaccinarmi. Cosa devo fare?". Maria (nome di fantasia) è una cagliaritana di 40 anni che ha iniziato a superare le preoccupazioni rispetto all'antidoto contro il Covid, legate al suo stato interessante. Così ha telefonato al Santissima Trinità, dove le hanno spiegato come si sarebbe dovuta muovere. E da lì le hanno spedito via mail il modulo di consenso, da portare compilato e firmato il giorno della vaccinazione.
Maria così ha scorso tutte le indicazioni che avrebbe dovuto fornire. Ma arrivata al punto 4 della nota informativa è trasecolata. C'è scritto: "Il vaccino non può essere somministrato alle donne in gravidanza e in fase di allattamento".
L'attenzione è stata attirata dalla data del modulo: 24 dicembre 2020. Roba vecchia. Superata. Basti pensare che a quella data non era stata somministrata nemmeno una dose in tutta Italia. Da allora è trascorso molto tempo. le certezze sulla sicurezza delle somministrazioni si sono fatte granitiche. È dei giorni scorsi l'appello dei ginecologi al governo affinché velocizzi il procedimento delle vaccinazioni delle donne incinte e di quelle in fase di allattamento.
E che succede? Forse per un errore l'ospedale invia un documento che spaventa Maria. Che ha chiesto di ricevere un modulo aggiornato, se c'è. Per essere aiutata a superare le ultime paure. Che questo invio non ha fatto altro che far crescere.