NUORO. La volontà di ospitare i profughi afghani c'è. A mancare sono le case dove farli alloggiare. Questo il problema emerso durante la riunione tra i vertici di venti comuni del Plus del Nuorese, convocata dall'assessore alle Politiche sociali Fausta Moroni per fare il punto sulla macchina dell'accoglienza destinata a venti, tra genitori e figli, che fuggiti da Kabul dopo l'invasione talebana sono stati trasferiti in Sardegna. Le famiglie non possono essere separate, per questo gli amministratori comunali lanciano un appello: mettete a disposizione case sfitte.
«I Comuni del Plus – si legge in un comunicato congiunto – confermano la volontà di voler fare la propria parte nell'accogliere le famiglie afghane, ma occorre anche il sostegno e la solidarietà delle nostre comunità. Facciamo appello alla sensibilità dei nostri concittadini affinché mettano a disposizione eventuali case inutilizzate per dare una sistemazione degna di questo nome a persone che fino a pochi giorni fa collaboravano con la nostra ambasciata e le forze armate italiane inviate in Afghanistan e ora, proprio in virtù di quella collaborazione, sono costrette a fuggire perché sicuri bersagli di rappresaglie da parte dell’attuale regime".
L’intenzione delle amministrazioni è quella di pubblicare a breve una manifestazione d’interesse attraverso cui i cittadini potranno mettere a disposizione le abitazioni. I proprietari non dovranno sostenere alcuna spesa. Il sostegno ai rifugiati arriverebbe infatti grazie a interventi pubblici, quali il progetto Sai (Sistema di accoglienza e integrazione).