CAGLIARI. Si sapeva da martedì, giorno fissato per il rilevamento del tasso di occupazione dei reparti Covid. Oggi arriva la certificazione ufficiale, con il report settimanale della cabina di regia del governo guidata dall’Istituto superiore di Sanità: la Sardegna resta in zona bianca anche la settimana prossima.
Succede grazie a una manciata di posti letto non occupati in area medica e a una strategia dei ricoveri gestita col bilancino, che ha portato l’occupazione in area medica al 15% esatto, la soglia che per decreto non può essere superata, pena il passaggio in giallo. Non è che i malati di Covid in ospedale non ci fossero, nella settimana di riferimento del report. C’erano, ma non erano in reparto e non entravano nella conta ufficiale. Tanti stavano in Obi al pronto soccorso, come rivelato dai primari e manager che sono stati sentiti in consiglio regionale. Un esempio: la commissaria dell’Aou di Cagliari ha spiegato che la struttura “ad agosto ha visitato 3.400 persone e 106 pazienti Covid, di questi ultimi il 62% è rimasto ricoverati in Obi per una media di 3,5 giorni, gli altri sono stati dimessi o sono andati all’ospedale Covid”.
Prima non erano in reparto, quindi non sono stati conteggiati, così le soglie non sono state sforate, come successo con la terapia intensiva con i pazienti gravi, anche se le cure sono state garantite.
Ma nel report del monitoraggio ci sono anche altri numeri, che lasciano ben sperare per l’immediato futuro. L’incidenza dei contagi nelle ultime settimane è drasticamente calata. Fra il 13 e il 19 agosto era a 156, la più alta d’Italia. Ora è scesa a 117. Alta, certo, tanto da essere seconda solo alla Sicilia dove il virus dilaga. Ma in netta riduzione.