ARZACHENA. Dice che la stagione per il Billionaire è stata un successo, nel massimo rispetto delle norme anti Covid e senza discoteca. Anche se è durata poco, i turisti se ne sono già andati "perché per la Sardegna il grosso problema restano i collegamenti: a Mykonos c'è un aereo ogni cinque minuti, qui non si riesce a creare un sistema". Ma Flavio Briatore, in un'intervista alla Nuova Sardegna, guarda al passato. All'estate del 2020, quando lui e i locali della Costa Smeralda, sono finiti al centro dell'epidemia e di una polemica condita di insulti con il sindaco di Arzachena Roberto Ragnedda, che aveva imposto lo stop ai balli. Ed è il momento delle scuse.
"All'inizio", spiega Briatore, "la situazione sanitaria veniva descritta come tranquilla. Ad Arzachena prima di Ferragosto c'erano 2 contagiati, il 15 erano saliti a 7. Con le informazioni che avevamo l'ordinanza del sindaco ci pareva ingiustificata. Nessuno sapeva che da Ibiza e Mikonos stavano arrivando gruppi di ragazzi che si erano contagiati lì e che giravano nelle discoteche della Sardegna. Improvvisamente il problema è esploso. Se fossimo stati coscienti della situazione avremmo condiviso l'ordinanza".
Da qui il mea culpa: Briatore definisce "ingiustificate le critiche al sindaco. Sinceramente dobbiamo chiedergli scusa. Ci sono state delle situazioni spiacevoli, ma la realtà dei fatti è che aveva ragione lui. E poi devo chiedere scusa anche ai cittadini di Arzachena. Bisogna essere corretti nella vita".