CAGLIARI. Certo, era il primo maggio. Un giorno di festa con un bel clima. Ma non basta. Perché non sono sufficienti questi ingredienti per portare al successo un evento come quello andato in scena al Bastione. C'era il Sant'Efis Party, un appuntamento che sta diventando di rigore per molti giovani cagliaritani “tra i 18 e i 70 anni”. Orario “inconsueto”: dj in console dalle 12 alle 23. Ha contato la location, prima di tutto: la terrazza Umberto I - spazio del caffè degli Spiriti - riaperta al pubblico dopo anni di lavori e subito riconquistata dalla città, che ha fame di riappropriarsi del suoi luoghi storici. Poi l'organizzazione, è ovvio, che ha visto in campo nomi che hanno segnato un'epoca a Cagliari. Come Giorgio Bulla (hanno partecipato anche Old Square e Full Moon Party Sardegna, Corso Dodici, Civico 8, Ex Tipografia, Tribune Amsicora Stadium, Imball Project e Zisto Creative Lab). Ma, forse, anche la formula. Musica di giorno che richiama tanta gente? A quanto pare si può fare. Anche se a una certa ora, vero le 19, si sono presentati i vigili urbani a contestare l'iniziativa.
E la riflessione in merito la fa proprio Bulla. L'affida a Facebook, dove scrive: “Chiediamo scusa se non era tutto come doveva essere. Combattere e far quadrare ogni particolare non è semplice. Bella location, ottimo sound system, tutto preciso e ordinato. Ma la legge è chiara: all'aria aperta, di giorno, staccando la musica prima delle 23 non si può ballare e fare musica”, aggiunge con sarcasmo, “Non si può, le regole sono chiare. Per questo continueremo a provarci, per dimostrare che in realtà...”. I puntini del fondatore di Spirito Sardo erano di più. Sottintendono una sfida. E, forse, una nuova visione per la fruizione della città. Gli organizzatori l'avevano detto in anticipo: il Sant'Efis Party serviva anche per "rivendicare la fruizione di tutti quei luoghi che fanno di Cagliari una perla di bellezza"
Nel video: "esibizione" di Massimo Saba.