CAGLIARI. La Regione cambia la geografia dei posti letto negli ospedali della Sardegna, per iniziare il cammino verso il ritorno alla normalità, dopo la tempesta del Covid che, al momento, sembra essersi placata. Così ecco che i posti di terapia intensiva e di area medica dedicati ai pazienti contagiati vengono in molte strutture vengono azzerati e ridestinati alle discipline alle quali erano dedicati prima della pandemia. Lo prevede una delibera di giunta che porta la data del 22 giugno ma è stata resa consultabile solo di recente.
Al 18 giugno risultavano 68 posti per pazienti gravi, ne resteranno solo 16. Mentre quelli per gli eventuali ricoverati con sintomi passano da 350 a 106. Quasi la metà in tutta l'Isola, 62 in area medica e 8 di terapia intensiva, resteranno allestiti al Binaghi, dove verranno trasferite "tutte le attività assistenziali ospedaliere Covid-19 già attive al Santissima Trinità", si legge nel documento della Giunta, "in modo da perseguire obiettivi di efficienza nella gestione delle unità di personale e garantire in quest'ultimo presidio il completo riavvio delle attività nei reparti fino ad oggi riservati al Covid".
In questo modo, secondo il piano della Regione, "viene ricalibrata l'offerta di prestazioni ospedaliere inerenti le patologie “No Covid” e viene deflazionato l'attuale sovraccarico dovuto a ricoveri che gravano su un numero ridotto di posti letto internistici e specialistici e principalmente rilevato nelle strutture di medicina interna del Brotzu e del Policlinico".
Resta comunque chiaro che se la curva epidemiologica dovesse peggiorare, con eventuali conseguenti ricoveri, il sistema è proto a tornare alla situazione precedente al 18 giugno. E nessuno spera succeda.