CAGLIARI. “Sono un cuoco da 45 anni, non un ingegnere”. Così esordisce Pietro Vivarelli, titolare del ristorante Pintedera. Anche lui, come molti altri colleghi, potrà riaprire il suo locale solo oggi, dopo una chiusura forzata che si protraeva dallo scorso 21 marzo. Il problema sono le aree esterne: lui, come altri, non le aveva. E quindi ha dovuto attendere il via libera che è arrivato solo oggi. Ma c’è un’incognita che lascia nel limbo parte degli imprenditori. Gli spazi da calcolare. Se un locale ha un soffitto di tre metri, solo per fare un esempio, dovrebbe avere a disposizione almeno uno spazio di tre metri per due per ogni cliente. Ma questo non significa che bisogna tenere la stessa distanza tra un tavolo e l’altro. Si tratta di metri cubi d’aria: devono essere venti per ogni cliente, secondo l'ordinanza del presidente della Regine Christian Solinas.
“Ogni tanto si svegliano i nostri politici che vogliono trasformarci in ingegneri”, dice Vivarelli, “noi non siamo quelli che devono calcolare gli spazi dedicati ai nostri clienti”. Punto interrogativo anche secondo Matteo Achenza, titolare di MangioGiusto: “Oggi abbiamo scoperto i nuovi parametri, attendiamo che vengano introdotte misure più chiare”. “Siamo fortunati”, dice Luigi Sedda, cotitolare del ristorante La Balena, “abbiamo un soffitto alto quattro metri e mezzo, ma dobbiamo rinunciare a metà dei coperti”.