CAGLIARI. In Sardegna nell'ultima settimana sono state somministrate 11.403 dosi di vaccino in media al giorno. Con questo ritmo ci vorrebbero 4 mesi e mezzo, ancora, per raggiungere l'immunità di gregge (copertura totale del 70% della popolazione). Quindi l'obiettivo sarebbe centrato solo il 2 ottobre 2021: il governo prevedeva agosto. L'Isola - dati consolidati al 18 maggio - è ancora ultima per somministrazioni rispetto alle dosi a disposizione: superata quota 700mila (708.460, dato aggiornato alle 21,12 del 19 maggio) ma quelle consegnate sono 898.170. Risultato: è stato somministrato solo il 78,9% dei vaccini trasferiti da questa parte del Tirreno. La Liguria, prima regione in Italia, è al 92,1%., la media nazionale è all'89,1%.

Le cause della lentezza? Il commissario Ats Massimo Temussi ha spiegato, nei giorni scorsi, che i grandi assenti della campagna sono i medici di famiglia. Che, dal canto loro, respingono le accuse. Ora però la Sardegna, oltre alla ricerca di eventuali responsabilità e nonostante la scarsa copertura vaccinale (solo poco più di 203mila sardi hanno completato il ciclo) si appresta a entrare in zona bianca. Fatta salva un'improbabile inversione di tendenza del quadro epidemiologico, che vede il dato di incidenza scendere ulteriormente a 27, dal 31 maggio (o dal primo giugno) è prevista una caduta delle restrizioni.

Per questo diventano cruciali l'apertura delle prenotazioni dei vaccini agli over 40 a partire da domani alle 12 e il vaccine day, che prevede un fine settimana aperto a chi vorrà ricevere la dose. In realtà si tratta di cinque ore al giorno - dalle 19 a mezzanotte - per due giorni: in Ats stimano di poter effettuare circa 800 somministrazioni per ogni tornata. L'apertura totale è alle porte. L'immunità di gregge ancora no.