CAGLIARI. Petali sul drappo, corone di fiori e candele rosse su un tappeto circolare che richiama la luna. Ai festeggiamenti pre-parto – o forse è meglio chiamarli rituali – aveva partecipato anche Erica Collu, la giovane 35enne di San Sperate morta all'ospedale Brotzu di Cagliari a distanza di dieci giorni dal parto in casa.
Una festa chiamata “Blessingway”, in preparazione al grande giorno, che tutte le donne appartenenti all'associazione La Tenda Rossa Sardegna (che promuove l'assistenza della maternità a domicilio) aspettano con ansia. E così era stato: un rituale al femminile che si svolge in cerchio, con l'obiettivo di “emanare una rete energetica e un sostegno spirituale alla futura mamma”. Ma il Blessingway non è l'unico rituale a cui partecipano le ragazze di Tenda Rossa. Dietro c'è un mondo fatto di riti, invocazioni agli avi e ritmi ciclici della Luna da seguire. Così chi partecipa “entra nella comunità come fosse in una tribù” e si sente legato da un forte senso di complicità femminile e sorellanza. Dalla benedizione alla madre al ricordo alle antenate: "Diventare albero e farsi abbracciare dalla Luna", scrivono su Facebook. Non si parla solo di Tenda Rossa Sardegna, in questo caso, ma di una miriade di piccole associazioni che promuovono la spiritualità della maternità e l'unione tra donne. Ci sono le “Custodi del Femminino”, che si descrivono come un progetto di “donne unite in un cerchio di amore e solidarietà”. Ma, tra le tante associazioni, c'è anche chi parla di "parti traumatici" e di “cerchi” - a quanto pare – non sono solo metaforici.
Dopo la morte di Erica, però, tutto tace in quel “mondo spirituale”: “La Tenda Rossa non è un'associazione e negli incontri si parla di ciclicità e fasi di passaggio della vita, non si promuove o sostiene nulla”. Eppure, il dietro le quinte di questi incontri tra future mamme racconta molto altro.