CAGLIARI. Nonostante il leggero incremento di ieri, 166 casi, rispetto al giorno precedente, quando erano state registrate 104 nuove positività, continua a scendere l'incidenza dei contagi in Sardegna. Si tratta di un parametro che l'ultimo decreto considera centrale per la determinazione delle fasce di rischio e quindi perla determinazione die colori: indica i nuovi casi registrati in sette giorni sulla base di una porzione di 100mila abitanti. In Sardegna è calato a 68: una curva che da settimane punta verso il basso. Basti pensare che solo il 14 aprile il dato era di 162, il picco più alto del 2021 per l'Isola. Per l'Italia, quasi tutta gialla, il dato è a 127.
Scarsa in Sardegna anche l'occupazione dei posti letto in terapia intensiva: l'indicatore è sceso al 21% e da tempo non si avvicina nemmeno alla soglia del 30% considerata a rischio.

Ecco perché la Regione insiste nel chiedere al governo l'anticipazione dell'ingresso in zona gialla già da lunedì 10 maggio. L'ordinanza che ha imposto le limitazioni dell'arancione, entrata in vigore il 3, ha valore per 14 giorni. Ma la formulazione scelta dal ministro Roberto Speranza riporta anche la dicitura "ferma restando la possibilità di una nuova classificazione". Che potrebbe significare l'introduzione immediata di nuove restrizioni in caso di peggioramento del quadro epidemiologico. Ma a Cagliari sperano anche che contempli l'ipotesi di un allentamento delle restrizioni. Altrimenti l'Isola vivrebbe il paradosso: passerebbe in zona gialla il 17 maggio, dopo quattro settimane con indicatori che la classificherebbero in quella fascia.