CAGLIARI. Zero nuovi ingressi in terapia intensiva in 24 ore. Sembra essere questa l'unica buona notizia se si contestualizzano i dati dell'ultimo bollettino sull'andamento dell'epidemia in Sardegna. In termini assoluti, si registrano 135 nuovi casi. Un calo evidente rispetto al trend settimanale, che viaggiava di poco sotto quota trecento. Ma come ogni domenica, il numero dei tamponi è ridotto: i laboratori si sono fermati a 2.112. Non solo: il numero di persone realmente testate, alcune sottoposte più volte al tampone, sono state appena 1667. Quindi il tasso di positività reale è dell'8%, in linea col resto della settimana.
Il quadro di questo campione numericamente ridotto, distribuiti nei vari territori, è il seguente: 50 casi sono stati rilevati nella Città Metropolitana di Cagliari, appena 2 nel Sud Sardegna, 3 a Oristano, 43 a Nuoro, 37 a Sassari.
Negli ospedali si liberano posti letto. Ma non è necessariamente una buona notizia. Perché nelle ultime 24 ore sono morti 11 sardi colpiti dal Covid. Così restano 362 ricoverati in area medica, quattro meno di ieri, e 47 in terapia intensiva, uno meno di ieri. Con, come detto, nessun nuovo ingresso.
Con 247 nuovi guariti accertati, resta altissimo il numero che indica gli attualmente positivi in isolamento domiciliare: ne risultano 17.351, che sommati agli ospedalizzati fanno salire a 17.760 i sardi che risultano ancora convivere con il virus. Un numero che piazza la Sardegna al quarto posto per positivi rispetto alla popolazione. Una posizione che risulta inverosimile. L'Isola ha vissuto un lungo periodo che l'ha portata in zona bianca, quindi a bassissimo numero di contagi. Quindi: o in Sardegna non si guarisce dal Covid, o succede solo dopo 5-6 mesi. Oppure i conti non tornano.