CAGLIARI. Ha presentato false fatture per dimostrare di avere un'attività commerciale avviata che gli garantiva un reddito utile per il rinnovo del premesso di soggiorno. La questura di Cagliari ha respinto la richiesta e gli ha imposto di lasciare l'Italia. Lo straniero ha presentato ricorso al Tar. Ma i giudici amministrativi hanno respinto la sua istanza. Ed è il terzo caso in poche settimane che viene risolto nello stesso modo.
Tutti inizia a ottobre 2020, quando lo straniero - successivamente assistito dall'avvocato Ivan Sanna - si è visto recapitare il rigetto del rinnovo del permesso di soggiorno. Motivo: non ha dimostrato di avere un reddito sufficiente per "evitare l'inserimento nella comunità nazionale di soggetti non in grado di offrire un'adeguata contropartita in termini di lavoro, formazione del prodotto nazionale e partecipazione fiscale alla spesa pubblica, i quali finirebbero per gravare sul pubblico erario come beneficiari a vario titolo di contributi e assistenza sociale e sanitaria perché indigenti".
Ci aveva provato, in realtà. Ma in più occasioni l'aspirante residente in Italia, per dimostrare di avere un lavoro nel settore del commercio, aveva prodotto false fatture anche avrebbero dovuto dimostrare l'acquisto della merce da rivendere. Gli accertamenti avviati dalla questura hanno dimostrato che le carte "sono state disconosciute dalla ditta indicata come emittente, cioè dalla ditta MV Laino Accessori, che ha dichiarato di utilizzare esclusivamente documenti di trasporto e vendita elaborati da programma gestionale riportante logo societario manifestamente difformi da quelle prodotte dall’odierno ricorrente".
Un comportamento che per i giudici "denota chiaramente la tendenza a non rispettare le regole del soggiorno da parte dell’interessato". Così il verdetto condanna lo straniero a restare senza permesso di soggiorno. E rischia l'espulsione. Come altri pria di lui, sui quali i giudici amministrativi si sono espressi - con più sentenze - nei giorni scorsi.