CAGLIARI. "Discrezionale e non oggettivo". "Una follia". "Poco credibile". "Un danno enorme". Sono le definizioni che il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu dà del sistema di colorazione delle regioni, che ha condannato la Sardegna al doppio salto dal bianco all'arancione, con le conseguenti chiusure.
"Per un valore, uno, leggermente superato, dopo che ci hanno parlato di un sistema di 21 indicatori, siamo finiti di nuovo in zona arancione. Un danno enorme, perché significa riportare persone, famiglie e imprese in uno stato di desolazione e disperazione. Senza alcuna giustificazione", attacca Truzzu. Che continua: "Forse non ci rendiamo conto della gravità della situazione. Di quanto tutto questo incida sui nostri comportamenti sociali, abituandoci a una costante restrizione della nostra libertà. Viviamo tra due estremi, che solo un anno fa avremmo ritenuto assurdi: esultare per una pizza in compagnia e il desiderio di non uscire più di casa. Ma vi rendete conto di quello che ci sta succedendo? Di quello che sta succedendo ai nostri ragazzi? Per i quali l’unico svago concesso è invadere il centro delle nostre città per bere e fumare l’impossibile".
Il giudizio è netto: "A me sembra tutto senza senso. Una follia. E le paure espresse in questi mesi, che questo sistema di colori e parametri potesse diventare ben presto poco credibile, si sono purtroppo avverate. Ora però non resta che prepararci a vivere queste due settimane di passione, continuando sulla strada della prudenza e responsabilità, anche solo per smentire chi ha tirato questa ennesima mazzata alla nostra Isola".
Alla fine, Truzzu lancia un appello: "A chi si diverte a giocare con i colori, dico di abbandonare l’arcobaleno e iniziare a concentrarsi seriamente sui vaccini. In noi sindaci troverà dei validi alleati. Noi ci siamo sempre. Per le nostre comunità, per la nostra Patria".