CAGLIARI. L'attesa è durata poco. Ieri sera il presidente della Regione Christian Solinas ha emanato l'ordinanza che vieta gli arrivi nelle seconde case in Sardegna. E questa mattina, durante la cerimonia della piantagione di un ulivo in memoria delle vittime del Covid, ha spiegato le ragioni che lo hanno portato a firmarla: "Nessuna caccia allo straniero", ha sottolineato Solinas, "tutti sono benvenuti. Ma in questa fase dobbiamo garantire, ai sardi e a chi viene in Sardegna per ragioni di necessità o lavoro, il massimo della tutela necessaria".
Non teme che il provvedimento venga impugnato, come successo l'anno scorso con uno simile: "Abbiamo messo in campo un'zione di buon senso, col fine della salute pubblica, a seguito di continue interlocuzioni. Dobbiamo sapere che se non c'è controllo la diffusione del virus è più semplice". Per questo "abbiamo dispiegato 800 forestali e cinquemila uomini tra barracelli e agenti di polizia locale. Il controllo in porti e aeroporti è solo una parte del sistema, ci sono anche quelli su chi deve rispettare le quarantene e chi arriva per altre ragioni, senza un certificato".