CAGLIARI. Altro che didattica in presenza al 75%. O addirittura al 100%, come prevederebbe l'applicazione integrale dei parametri della zona bianca. A Cagliari e provincia in un giorno sono piovute ordinanze, firmate dai vari sindaci, che chiudono gli istituti per due settimane. Motivo: casi di contagio accertati, spesso legati alla variante inglese, avvio di indagine epidemiologica tra alunni e insegnanti, e sanificazione. Quattro i plessi chiusi nel capoluogo, tutti a Selargius come a Dolianova e Sarroch, uno a Quartu. Si torna alla didattica a distanza, come era successo a marzo scorso.
A Cagliari l'allarme è scattato al Giua: in via Montecassino è stata disposta l'evacuazione dopo la comunicazione della positività di un docente. Poi è stata la volta della media Manno alla Marina. Quattro bambini positivi hanno causato lo stop all'asilo di piazza Medaglia miracolosa. Stessa situazione alla primaria San Michele, chiusa fino al 19 marzo.
A metà mattina è arrivata la notizia che ha sconvolto Selargius: un "sospetto" caso di positività alla variante alle medie della Paluna ha convinto il sindaco Gigi Concu ha fermare tutte le lezioni, anche alle superiori, fino al 20 marzo. L'incremento di contagi a Dolianova, invece, è il motivo addotto dal sindaco Ivan Piras per bloccare le lezioni in tutte le scuole del paese.
A Quartu, invece, Graziano Milia ha chiuso la scuola di via Perdalonga. Il sindaco di Sarroch Tore Mattana ha blindato tutte le aule: preoccupano i contagi e il fatto che fratelli o sorelle di positivi frequentino altri istituti, dove il virus non è stato ancora intercettato.
Ad Assemini, invece, la sindaca Sabrina Licheri ha firmato l’ordinanza con la quale viene prolungata la chiusura della scuola primaria Gramsci, via Di Vittorio, fino al 17 marzo per nuovo caso di positività con sospetta variante.