CAGLIARI. I morti certificati per Covid in Sardegna a oggi, sabato 6 marzo 2021, sono stati 1.183. L'Isola, che adesso vive un regime da zona bianca perché il virus ha allentato la presa e circola meno, è stata tra le regioni che in termini assoluti hanno pianto meno vittime causate dall'epidemia. Ma c'è un'anomalia che la riguarda nelle tabelle dell'Istat che con i freddi numeri rappresentano la mortalità in Italia nel 2020: la Sardegna è la regione del sud dove si è registrato il maggiore incremento del numero di morti per tutte le cause, non solo Covid correlate. E per il periodo giugno-settembre, quando il virus da questa parte del Tirreno non esisteva, o quasi, è la regione che ha patito la più alta crescita di mortalità.
LO STUDIO. L'Istat ha riportato un bollettino di guerra (qui il dossier). Perché da allora, dal secondo conflitto mondiale, non c'erano stati oltre 700mila morti nell'arco di un anno, come successo nel 2020. Il Covid è la causa. E per certificarlo l'Istituto di statistica ha scomposto i dati: da una parte i decessi causati dal virus, dall'altra quelli per tutte le cause (virus compreso). Ed è stata fatta la comparazione con la media degli anni che vanno dal 2015 al 2019, che rappresentano un periodo ordinario, senza epidemia. Territori come la Lombardia hanno segnato un +36,6%. E il Covid ha pesato. Come in Piemonte (+22,9%) e altre regioni del nord. Il coronavirus lì ha dilagato fin dal primo momento. E ha fatto una strage.
I DATI SARDI. E in Sardegna? Se si guarda solo al virus, i conti sembrano non tornare. Il numero di morti (per tutte le cause) nel 2020, in totale 18.994, è salito del 12,8% rispetto alla media del quadriennio precedente. Le tabelle certificano che "solo" 858 sono da attribuire al Covid. La media dell'incremento per le regioni del sud è stata del 7,7%. Addirittura, con un focus sul periodo giugno-settembre, quindi d'estate, quando il numero dei positivi sull'Isola era intorno alla decina, si scopre che le morti rispetto allo stesso periodo del quadriennio precedente sono aumentate del 7,9%: il dato più alto d'Italia. Un paragone, per capire: l'estate lombarda ha fatto contare solo il 2,3% di vittime in più.
L'IPOTESI. Durante il lockdown, e nella fase della ripresa dell'epidemia, gli ospedali sono stati chiusi. Le visite sono saltate, la prevenzione è stata azzerata. In Sardegna come nel resto d'Italia. E le conseguenze le spiega l'Istat, nell'illustrare le tabelle: "L’eccesso di mortalità può fornire un'indicazione dell'impatto complessivo dell’epidemia, non solo tenendo conto dei decessi attribuiti direttamente a Covid-19, ma anche di quelli che possono essere sottostimati o indirettamente collegati, come le morti causate da un trattamento ritardato o mancato a causa di un sistema sanitario sovraccarico". E quelle morti che sono sopraggiunte perché il virus ha paralizzato l'assistenza sanitaria. Per tutte le patologie.
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