CAGLIARI. Un gesto simbolico, ognuno nel proprio locale, nel rispetto delle norme anticovid. Andrà in scena così il flash mob organizzato dalla Fipe Confcommercio Sud Sardegna con il sostegno di altre 14 sigle sindacali e datoriali (Confartigianato Sud Sardegna, Fisascat-Cisl, Confagricoltura Cagliari, Confapi Sardegna, Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, UILTuCS, Casartigiani Sardegna, Crel Sardegna, Confindustria, Federalberghi, Confesercenti Sardegna, Cna Sardegna, Coldiretti Cagliari e Wine&Food Sardinia).
Appuntamento alle 12, le cucine (che lavorano per l'asporto) si fermano per un minuto. Datori di lavoro e i loro collaboratori reciteranno insieme “un minuto per chi si è fermato, un minuto per riflettere, un minuto per ripartire insieme”, pubblicheranno il loro video su Facebook e su Instagram con l’hashtag #unminutoxnoi.
“Solo un’azione simbolica”, precisa Emanuele Frongia, presidente della Fipe Confcommercio Sud Sardegna, “con questo gesto vogliamo ricordare chi non c’è più, i dipendenti in cassa integrazione, chi ha perso il posto di lavoro. Sarà un minuto per riflettere e ripartire insieme”.
La crisi prima sanitaria, e di conseguenza economica, ha messo in ginocchio anche tutto l’indotto che ruota intorno alla ristorazione. “Quarantamila in tutta la Sardegna”, precisa Cristiano Ardau, segretario generale della UilTucs, “quelli che forniscono beni e servizi sono 50mila e 10mila aziende, un pezzo di apparato produttivo che merita rispetto, non si può decidere di chiudere dall’oggi al domani”.
“Una crisi sanitaria”, dice il presidente di Confcommercio Sud Sardegna Alberto Bertolotti, “che si è trasformata in economica e che da economica si sta trasformando in una crisi sociale. Adesso serve l’unità politica nazionale e regionale, solo insieme si può uscire da questo grave periodo di crisi”.