QUARTU. "L'esperimento non ha funzionato. Bisogna riconoscerlo, anziché proporre a chi ogni giorno si reca in città per lavoro o per altre esigenze scomodi percorsi aggiuntivi, troppo lunghi e troppo tortuosi". Il sindaco di Quartu Graziano Milia boccia viale Marconi a senso unico all'indomani della pubblicazione, da parte del Comune di Cagliari che ha preso la decisione, dei percorsi alternativi per viaggiare tra il capoluogo e la terza città della Sardegna.
Milia non vuole essere tranchant, ma il giudizio è negativo: "Siamo in una fase di ricognizione, la prudenza nei giudizi deve essere massima anche perché sappiamo che i cantieri sulla grande arteria inevitabilmente comporteranno qualche disagio e non pochi rallentamenti del traffico", spiega il primo cittadino quartese, che aggiunge: "Occorre però anche dire che questi dovranno essere massimamente contenuti nel tempo, al fine di non gravare eccessivamente sui cittadini, sia residenti che pendolari. Se ad appena un mese dal varo del senso unico in entrata e in uscita da Cagliari è già possibile riscontrare notevoli disagi a carico di alcuni quartieri, e se per liberare gli stessi quartieri dal traffico l'aggravio in termini di tempi di percorrenza dovesse risultare permanente per gli automobilisti", è la riflessione, "a quel punto temo che sarebbe inevitabile riconoscere che l'esperimento non ha funzionato piuttosto che proporre a chi ogni giorno si reca in città per lavoro o per altre esigenze scomodi percorsi aggiuntivi, troppo lunghi e troppo tortuosi".
Finora, poi, si sono fatti i conti con una mole di traffico inferiore a quella "normale", a causa dell'epidemia e delle attività chiuse, scuole in testa: "Mentre adesso siamo in una situazione calmierata dallo smart working", spiega Milia, "fra sei mesi o fra un anno, con l’auspicabile pieno ritorno alla normalità, i problemi non potrebbero che crescere. Per questo ribadiamo il nostro pieno spirito di collaborazione per tutto il tempo che la sperimentazione richiederà, ma in caso di necessità siamo anche disponibili a proporre correttivi e alternative, seduti ad un tavolo con tutti i partners istituzionali, per trovare soluzioni vere, concrete e sostenibili".