SANT'ANTIOCO. Sono stati arrestati responsabili della notte di fuoco tra il 6 e il 7 febbraio a Sant'Antioco. Era stata incendiata l'auto della responsabile dei servizi sociali del Comune e devastato dalle fiamme il chiosco Wikiki, col rischio che il fuoco si estendesse alla vicina pineta. Inoltre i piromani avevano colpito anche un'Ape Car. Tutto nel giro di poche ore. Episodi che avevano creato sconcerto a Sant'Antioco. Ora gli autori hanno un nome e sono stati arrestati dopo una lunga attività d'indagine dei carabinieri: in manette sono finiti C.P. di 44 anni e C.A. di 42.
Le loro azioni avevano attirato l'attenzione di alcuni testimoni, che hanno messo i militari sulla pista giusta. Con l'utilizzo di tecniche investigative definite "raffinate" i carabinieri hanno scoperto che l'auto era stata incendiata per ragioni legate alla professione della vittima, l'Ape per un'eredità contesa. Mentre il chiosco era stato colpito per una vendetta rispetto a una vecchia discussione.
Sarebbe poi emerso anche un quarto incendio nello stesso arco temporale, relativo ad una tettoia in legno. Ma in questo caso il fuoco non aveva fatto tanto danno e gli investigatori avrebbero poi compreso che, per mero errore, era stato colpito l’obbiettivo sbagliato, limitrofo al vero scopo del danneggiamento.
I due soci di quella notte avevano deciso di levarsi molti sassolini dalle scarpe, di farsi da soli quella che ritenevano essere giustizia, in una sola notte di follia. E ora per loro si aprono le porte del carcere di Uta.