CAGLIARI. C’è chi si è ipotecato la casa per poter comprare una licenza, lavorando in maniera dignitosa. Almeno fino a quando non è arrivata la pandemia che ha messo in ginocchio molti lavoratori. Tra questi ci sono anche loro, i tassisti. Complice l’emergenza sanitaria in corso e le restrizioni del governo, gli operatori del settore dopo nove mesi fanno i conti e nelle loro tasche manca il 90 per cento del fatturato. Così oggi hanno deciso di bloccare via Roma con 40 auto bianche parcheggiate in fila.
“Ci scusiamo con l’utenza ma non abbiamo più i soldi per il carburante”, si legge nero su bianco in un foglio nel loro parabrezza. Anche loro vivevano soprattutto con il turismo, e si sa, la Sardegna ha pagato un caro prezzo. O ancora con i professionisti che utilizzavano i mezzi per andare al lavoro. Ma oggi c’è lo smart working. O con i più giovani che per non mettersi alla guida dopo una cena in ristorante preferivano pagare la corsa con un taxi. Ma oggi i ristoranti aprono solo a pranzo, e si lavora fino alle 18. Per questo i titolari delle licenze taxi arrivati da tutta l’Isola chiedono indennizzi al governo e alla Giunta regionale.