CAGLIARI. Stretta sugli ingressi in porti e aeroporti, apertura fino alle 23 di bar e ristoranti con controlli rigorosi sul rispetto delle prescrizioni. E didattica a distanza al 100% per gli studenti delle superiori.
Sono i tre pilastri sui quali si regge l'ordinanza che il presidente della Regione Christian Solinas vuole firmare già stasera, domani al più tardi. Prima è necessario un confronto col governo e non è escluso un passaggio con i capigruppo del consiglio regionale. Ma questa è la linea del governatore. Lo schema è: chiudere il più possibile la Sardegna agli accessi esterni, curare i malati che già ci sono e dare ossigeno alle attività commerciali messe in ginocchio dalla chiusura alle 18 imposta dal Dmpcm del governo. I titolari però sono chiamati al rigidissimo rispetto delle norme sul distanziamento. Le conseguenze per chi sgarra saranno pesanti e i controlli inflessibili.
La circolazione del virus troverebbe, nei piani di Solinas, anche un muro nei varchi portuali e aeroportuali: stando a quanto trapela, verrebbero garantiti solo i collegamenti con Roma e Milano ma con una frequenza ridotta a due sole tratte al giorno, che potrebbero essere usate solo per ragioni di salute, lavoro e stretta emergenza. Insomma: una sorta di chiusura delle frontiere.
Le prossime 24 ore sono decisive per capire fino a quanto si potrà spingere l'autonomia decisionale della Sardegna.