CAGLIARI. All’ospedale Oncologico di Cagliari mancava solo la pioggia per rendere ancora più delicata la situazione già compromessa dal coronavirus. Per entrare al Businco - così come succede negli altri ospedali cagliaritani - la fila si fa all’esterno. Decine di pazienti, con familiari, attendo il loro turno. Quasi tutti sono in piedi e cercano di tenere il distanziamento ma la pioggia obbliga chi può a ripararsi sotto il gazebo che l’ospedale ha allestito per migliorare le condizioni di attesa.
Tuttavia non c’è spazio a sufficienza per tutti quindi i più sfortunati sono costretti a stare sotto la pioggia. Alcuni arrivano in macchina e la lasciano davanti all’ingresso, il caos è inevitabile: alle 11 del mattino ci sono 4 macchine in fila di fronte all’entrata dell’ospedale e un mezzo di soccorso resta bloccato.
Fuori ad aspettare ci sono anche i parenti dei pazienti che cercano riparo come possono, e, nel frattempo le persone continuano ad arrivare. Ormai è chiaro che, dall’inizio dell’emergenza, il settore messo più duramente alla prova dalla pandemia Covid 19 è quello della sanità.
Anche le metodologie di assistenza ai malati di tumore sono cambiate. I pazienti oncologici sono particolarmente vulnerabili all’infezione, loro fanno parte di quei soggetti considerati più a rischio, perché il loro sistema immunitario è fragile.
Le società scientifiche italiane e internazionali hanno messo a punto alcune importanti linee guida per limitare l’impatto sui malati di cancro. Per esempio ogni decisione va presa considerando le caratteristiche individuali del singolo paziente.