SEUI. Sono quattro, fra medici e operatori del 118, gli indagati per la morte di Carlo Lobina, 65 anni, avvenuta a Seui nella notte tra sabato e domenica. L'accusa è di omicidio colposo. Emigrato, era tornato in paese per stare accanto all'anziana madre. Poi era risultato positivo al Covid e nella serata di sabato le sue condizioni erano peggiorate. Così è partita la richiesta di soccorso. Ma qualcosa è successo. O non è successo.
Perché Lobina ha finito di vivere sulla strada tra la sua casa e l'ambulanza, forse stroncato da un infarto o una crisi respiratoria. I testimoni raccontano di una lunga attesa, e di quel malato che era stato costretto a camminare trascinando un trolley verso il mezzo di soccorso che non era arrivato sulla sua abitazione.
Ma a fare luce sull'accaduto e a ricostruire cosa sia veramente successo sarà l'indagine aperta dal pm di Lanusei Gualtiero Battisti. Che si avvarrà dei risultati dell'autopsia che verrà eseguita domani dal medico legale Nicola Lenigno. Potrebbero partecipare anche i consulenti di parte nominati dagli indagati, iscritti nel registro della Procura proprio per permettere una difesa piena. La famiglia si affidata all'avvocato Marcello Caddori.