CAGLIARI. Il Comune taglia, l'opposizione accusa. Ed è polemica sull'abbattimento di numerosi alberi di Cagliari considerati "pericolanti", quindi cause di potenziali rischi per l'incolumità pubblica. Hanno destato scalpore le immagini degli operai del verde pubblico in azione in viale Buoncammino: dei grandi pini restano solo dei "mozziconi" di pochi centimetri. E mentre oggi sindaco e assessore presenteranno il piano di manutenzione del patrimonio arboreo cittadino, ieri le consigliere di centrosinistra Camilla Soru (Pd) e Francesca Mulas (Progressisti) avevano attaccato: "Sappiamo che si agisce sulla base di un piano, abbiamo chiesto i documenti e non ci sono stati forniti: il Comune abbatte indiscriminatamente gli alberi".
In risposta arriva un video, con breve relazione a corredo, dell'agronomo Nicola Sedda, che lavora per conto della società che ha monitorato gli alberi di Cagliari. Mostra il tronco di uno degli alberi abbattuti: è mangiato all'interno da un fungo - quindi marcio - e invaso dalle formiche. Ecco la sua spiegazione.
Il pino all'occhio di una persona non esperta poteva sembrare sano, invece rappresentava un grosso pericolo per chi transitava al di sotto
È abbastanza evidente la cavità interna causata da un attacco fungino che ha portato al marciume del legno, sul quale poi hanno trovato alloggio delle simpatiche formiche.
Posso concordare sul fatto che si sarebbe dovuta informare la popolazione e le parti politiche prima degli abbattimenti, ma non tollero che si usino certe frasi con il puro scopo di sollevare mal umori tra la popolazione; soprattutto da parte di coloro che dovrebbero avere il compito di informare e non disinformare.
Cagliari sta affrontando un problema trascurato da tanto tanto tempo, forse perché nessuno voleva prendersi questa patata bollente o forse perché in passato le competenze tecniche e politiche erano carenti, non lo so.
Sta di fatto che oggi si sta finalmente tentando di rinnovare il patrimonio arboreo cittadino andando a sostituire quelle piante che rappresentano un vero pericolo per cose e persone: piante ormai senescenti, piante con gravi difetti strutturali, colpite da gravi patologie, o radicate su siti di impianto totalmente inadatti.
Il tutto attraverso attente valutazioni ed analisi eseguite da tecnici specializzati e non improvvisati.
Non si tratta di abbattimenti indiscriminati, non si tratta di distruzione del patrimonio verde di Cagliari (come qualcuno ha scritto), si tratta di un vero e proprio progetto di rinnovamento che includerà la sostituzione con nuovi esemplari arborei ADATTI all'ambiente di coltivazione. Non bisogna dimenticare il fatto che la maggior parte dei problemi che scaturiscono dalle alberature cittadine non derivano dall'albero in sé, ma da errori progettuali eseguiti in passato (scelta delle specie, scelta del sito d'impianto, e inopportune tecniche colturali, come per esempio le tanto famigerate capitozzature).
Sono consapevole del fatto che questo post non avrà la stessa visibilità di uno pubblicato da un esponente politico o da un giornale, ma nel mio piccolo ci tenevo ad informare che dietro queste scelte ci sono dei professionisti seri.
Il vero tecnico, il vero professionista deve per prima cosa essere razionale ed imparziale, a prescindere dalle conseguenze che scaturiranno dalle sue scelte.
Più informazione e meno disinformazione, questo è ciò che garantisce un consenso duraturo nel tempo, con questo ci si guadagna la fiducia del cittadino, anche nei confronti di chi non fa politica.Le stesse polemiche si erano innescate sotto l'amministrazione Zedda. Ed è Pierluigi Mannino, da FdI, a ricordare che anche l'allora sindaco aveva giustificato il taglio delle piante con la necessità di tutelare la sicurezza pubblica: “Le disgrazie, è chiaro, sono sempre possibili, ma è da criminali non fare quanto è necessario per evitarle", aveva detto Zedda, "È indispensabile, quindi, e lo si sta facendo, monitorare costantemente lo stato di salute e la capacità statica delle alberature (soprattutto quando sono costituite da alberi in età avanzata), ed è un dovere prendersi la responsabilità degli interventi che evitino pericoli per i cittadini".
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