CAGLIARI. Non vogliono passare per quelli che hanno detto sì al cemento sulle coste sarde. Così in Regione hanno pensato a un video esplicativo, per cercare di tracciare i confini di quello che sarà permesso costruire con la nuova regolamentazione del disegno di legge del governo del territorio, approvato dalla giunta lo scorso 16 marzo. Il titolo del video è esplicativo: "Coste e cemento, facciamo chiarezza". E sui social network è accompagnato da una breve spiegazione: "Ecco la risposta ad alcune delle domande più frequenti che in queste settimane sono state poste in merito agli incrementi migliorativi nella fascia dei 300 metri". Il testo di legge deve ancora passare al vaglio del consiglio regionale e, si sa, le norme in materia urbanistica si trasformano spesso in un campo minato per le giunte sarde.
Il video arriva un mese dopo il via libera dell'esecutivo di Francesco Pigliaru. Perché intanto le polemiche si sono fatte forti. Da più parti – anche all'interno del Partito Democratico – arriva l'accusa: è stata violata la fascia finora intoccabile dei trecento metri dalla costa. Attacchi sono arrivati anche da Italia Nostra (su Sardegnasoprattutto un dettagliato post del referente energia Mauro Gargiulo) e dal Gruppo di intervento giuridico. Il fondatore, Stefano Deliperi, ha scritto: “Con queste proposte normative la Giunta Pigliaru si mette dalla parte del mattone, sconfessando una politica di tutela costiera ultradecennale. Con tutte le conseguenze del caso”. Qualche dato dal video: potranno chiedere un incremento volumetrico circa 250 strutture esistenti (180 tra alberghi, ostelli e residence).