CAGLIARI. La Regione ha deciso: in Sardegna gli studenti torneranno in classe il 22 settembre. Una settimana in più di vacanza per consentire una migliore organizzazione e non incappare nella data del referendum sul taglio dei parlamentari. Ma sulla scuola "regna ancora il caos. Resto sempre più perplesso e dubbioso, per non aggiungere altro". Parole dell'assessore regionale alla Cultura Andrea Biancareddu, reduce da una videoconferenza con la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina.
"Purtroppo devo dire che non c’è certezza di nulla. Dai trasporti al distanziamento sociale, dai docenti al numero delle classi, agli orari. La ministra", aggiunge l'esponente della Giunta Solinas, "non ha detto e dato nessuna informazione utile a dissipare la mia personale perplessità, che è poi quella comune di molti colleghi delle altre Regioni italiane, su come si potrà aprire in tempo utile la scuola. Non ha neanche affrontato il problema della gestione degli studenti. Ci sarà o meno una riduzione del tempo scolastico effettivo e gli ingressi saranno scaglionati?”
Domande alla quale l’Assessore Biancareddu sperava di ricevere risposte certe da parte del rappresentante del Governo ma che ancora, ad oggi, attendono certezze. L’apertura delle scuole a settembre è ormai dietro l’angolo.
“Dovrebbero, ci ha detto la Ministra Azzolina, essere effettuate 50 mila assunzioni in tutta Italia tra personale tecnico-amministrativo e personale docente. Prima dovevano essere 70 mila. A copertura ci dovrebbe essere un miliardo. Naturalmente tutti questi soldi non ha detto quando li deve spendere né come saranno selezionati gli insegnanti e ovviamente quando saranno fatti i concorsi. Sul Trasporto poi è un mistero. Non è stato chiarito se anche nel trasporto degli alunni ci sarà il distanziamento. Se esiste a scuola non si capisce come non ci debba essere nel trasporto. Il rischio di contagio è più elevato sui mezzi. Non ha chiarito il criterio di ripartizione di questi 50 mila docenti. Su quale base verranno ripartiti sul territorio nazionale e cosa per me più grave, non ha parlato del numero delle classi in più che ci saranno.”
“Ho espresso dubbi sulle tempistiche - ha proseguito Biancareddu- ed essendo stato sindaco, non credo che dal 5 agosto a metà settembre si possano investire soldi. Nessuna notizia poi sui nuovi banchi. Ad oggi non sappiamo se la gara è stata aggiudicata e quanti abbiano partecipato alla gara. La costruzione dei banchi richiede del tempo che purtroppo sta per finire. Ho paura che arriveremo a quello che è il peggior modello didattico. Quello a distanza, che come ho sempre detto, viola il principio di uguaglianza. Se a questo aggiungiamo che in diversi Paesi non esiste linea, il diritto allo studio lo stai limitando ad un certo numero di studenti, negandolo ad altre, in violazione della Costituzione. Spero che tutti questi interventi prima o poi vengano fatti e portati a termine, non a settembre. Nella replica il Ministro, non ha fissato date. Ha solo una condivisibile speranza che tutto si realizzi magicamente prima dell’inizio dell’anno scolastico. Io ho detto che lo speravo ma non ci credevo. Arredi, spazi e didattica a distanza. Sono tre problemi che non verranno risolti né nel mese di agosto e probabilmente neppure nel mese di settembre".
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