CAGLIARI. L'Ats della Sardegna sta per essere smantellata dalla riforma in corso di approvazione in consiglio regionale, ma arrivano ancora nomine che scatenano la rabbia dei sindacati. Mentre l'azienda unica sta per cedere il passo al ritorno delle otto Asl territoriali, il 16 luglio il commissario straordinario ha deliberato una "selezione interna per il conferimento di tre incarichi di direzione di struttura complessa servizio delle professioni infermieristiche e ostetriche Nord, Centro e Sud Sardegna". Un atto illegittimo, secondo i sindacati, che deve essere immediatamente ritirato. E la richiesta arriva con una pioggia di diffide.
"La previsione", attacca il segretario provinciale della Fials Paolo Cugliara, "rispondeva alla esigenza dell’allora giunta regionale per il governo di una Azienda estremamente complessa come l’ATS. Esigenza che viene meno ora che è in fase di approvazione la cessazione dell’ATS e l’istituzione di otto nuove Asl. Se questo è vero, ed è vero perché corrisponde ai fatti, appare del tutto contrario al buon andamento (del quale sfugge il senso giuridico) il conferimento di nuovi incarichi in attesa che gli stessi possano essere revocati nell’ipotesi di una nuova riorganizzazione che la Regione “intenderà adottare”.
La nota di Cugliara segue quella già inviata dai segretari territoriali di Cgil, Cisl e Uil Toto Terrosu, Antonio Monni e Dario Cuccuru, perché le nomine contrastano "con il progetto di riforma attualmente in discussione".
La contestazione arriva anche da oltremare: con una lettera inviata al presidente della Regione Christian Solinas, all'assessore alla Sanità Mario Nieddu e al commissario Ats Giorgio Steri, il segretario nazionale della Andprosan (sindacato delle professioni sanitarie) Marcello Bozzi chiede il ritiro della deliberazione "a tutela del funzionamento delle strutture ospedaliere"