CAGLIARI. Oltre 20mila disabili in Sardegna, secondo i dati Inail. Il 3 per cento sono bambini. Per l'Inps invece sono oltre 300mila. Le percentuali dicono che l’Isola si piazza in alto in questa brutta classifica, con il 6,1 per cento dei maschi e l’8,5 delle femmine. Peggio solo l’Umbria, che conta per i maschi una percentuale di 6,9 e le femmine 10,5. Poco confortanti anche i numeri degli alunni disabili nella scuola di secondo grado: il 3 per cento, al pari con la Liguria. Stanno peggio solo Abruzzo (3,6 per cento) e Umbria (3,1).
È ciò che emerge dal report del primo osservatorio sulla disabilità nell’Isola presentato oggi nella sede di Cagliari dello Ierpof (istituto europeo ricerca formazione orientamento professionale di eccellenza per disabili ed emarginati). I dati Inail invece si riferiscono al 31 dicembre scorso. E quindi contano i titolari di rendita per tipo di disabilità. Ossia, chi riceve un sussidio.
L’incidenza maggiore si registra nel livello di disabilità definito “medio” (11 per cento - 33 per cento). Si contano in totale 13.783 persone di cui 8.052 di oltre 65 anni La “geografia della disabilità” vede al primo posto le Isole con un’incidenza del 6,3 per cento contro il 4,8 per cento (valore più basso) del Nord.
“C’è una frammentazione dei dati diffusi tra i tanti soggetti come la Regione, l’Ats, l’Inps, l’Inail”, ha spiegato Alessandro Spano, responsabile tecnico scientifico rapporto osservatorio disabilità, “e uno degli obiettivi di questo osservatorio è favorire la raccolta dei dati in modo omogeneo, questo per fornire supporti e servizi più mirati”. Il team di esperti ha iniziato a lavorare a febbraio con un primo monitoraggio dei dati esistenti e l’analisi delle varie fonti disponibili. Finanziato dalla Fondazione della Sardegna, terminerà alla fine del 2020.