Il nostro servizio del 2 gennaio 2020
MAGOMADAS. L'impianto della società Geco, che si trova alla periferia di Magomadas, è stato posto sotto sequestro preventivo. Nell'impianto, al centro di due indagini della magistratura, si lavorano i fanghi degli impianti di depurazione. E non mancano le polemiche, in particolare per la puzza che si sentiva nella zona e la presenza di insetti.
LA NOTA DI GECO. “Prendiamo atto della decisione del giudice che non condividiamo in quanto fondata su presupposti errati, superando anche provvedimenti giurisdizionali. Siamo sconcertati per ciò che è accaduto ad un anno dall’inizio delle attività di indagine, nonostante la nostra fattiva collaborazione. Certamente dimostreremo la perfetta legittimità della nostra attività così come delle autorizzazioni in essere”, ha detto Bonifacio Angius, Geco srl. Aggiungendo: “Vorremmo però ribadire che il nostro ammendante compostato con Fanghi non è un rifiuto. Il prodotto, infatti, risponde e rispetta i parametri e i criteri previsti dalla normativa vigente.
“Fa riflettere il fatto che nei confronti della nostra intrapresa si sia scatenata una tempesta mediatica e giudiziaria, spesso alimentata da interferenze esterne anche politiche, mentre nessuno sembra essersi accorto che la totalità dei fanghi prodotti in Sardegna non viene lavorata e recuperata ma sversata “tal quale” nei terreni agricoli secondo una discutibile pratica”.
“Rispetto alle emissioni odorigene, ci sorprende che la magistratura prenda decisioni così drastiche affidandosi a discutibili singole osservazioni personali piuttosto che a rilievi e analisi a cui il nostro impianto viene periodicamente sottoposto da parte di enti terzi preposti che, per inciso, hanno sempre attestato la assoluta regolarità”, ha precisato Bonifacio Angius, Geco srl.
“Da imprenditori non possiamo che prendere atto dell’ennesimo fallimento di un sistema, incerto e punitivo, che incomprensibilmente ostacola qualsiasi legittima iniziativa imprenditoriale, dispiace inoltre per i nostri operai e collaboratori che patiranno le incertezze conseguenti a tale provvedimento”