CAGLIARI. "Mio padre era un balente, Mesina è un delinquente". C'è chi davanti alla mitizzazione della figura del bandito di Orgosolo proprio non ce la fa più. La rifiuta. E s'indigna. Perché i suoi eroi sono altri. Franco Carta è dentista a Cagliari. Suo padre si chiamava Diego. Era orgolese, come Grazianeddu. Ma stava dall'altra parte della barricata. Era un poliziotto. E per far rispettare la legge è morto.
Non aveva nemmeno 45 anni quando nel 1972 è stato ucciso dalle complicanze dell'incidente nel quale era rimasto coinvolto due anni prima, in servizio: "Era in moto, sulla 131. Un inseguimento di uno che non si era fermato al posto di blocco", racconta oggi il figlio, "il collega di mio padre morì per l'attraversamento di un cavallo. Lui finì in cunetta e perse una gamba". Senza mai riprendersi davvero. Tanto che gli fu riconosciuta la causa di servizio e alla morte gli fu conferita la medaglia d'oro alla memoria. "Perché inseguiva delinquenti". Come Mesina. "Ma il mito di Orgosolo è un assassino, un rapitore, uno spacciatore di droga", dice indignato il figlio Franco. "Mio padre era un balente, Mesina è un delinquente":