ORGOSOLO. Piazza dei Caduti, Orgosolo. È notte. Due uomini incappucciati camminano. Imbracciano i fucili. Passano davanti a un bar. Sulla strada transita un'auto, a pochi passi da loro. Ma non sembrano esserci problemi. Accelerano l'andatura. Puntano in alto. E sparano. Così sono state distrutte le telecamere di sorveglianza installate dal Comune barbaricino e finanziate dal ministero dell'Interno.
Il video si riferisce al primo episodio, del 24 giugno. Poi ce n'è stato un secondo, nella notte tra martedì e giovedì: gli impianti di video sorveglianza erano stati appena riattivati. E qualcuno li ha rispenti. Ancora a fucilate.
Orgosolo torna così all ribalta delle cronache. Mentre il bandito Graziano Mesina è di nuovo latitante: la Cassazione ha confermato la condanna a 30 anni per traffico di droga. Ma ieri, prima del verdetto, l'ex primula rossa - libera per decorrenza dei termini - non si è presentata dai carabinieri per la firma.