CAGLIARI. Docenti, rappresentanti sindacali, personale Ata. Tutti in piazza del Carmine per protestare e bocciare la didattica a distanza. I problemi sono diversi, i dubbi pure. Si tornerà a scuola a settembre ? E in che modo? Giuseppe Corrias, segretario Uil Scuola, ha ricordato i problemi delle pluriclassi e dei ragazzi dell’entroterra sardo. “Come faranno gli alunni a spostarsi da un paese all’altro con ore di viaggio per raggiungere la scuola? Chiediamo di rinviare il dimensionamento”.
“La didattica a distanza non raggiunge tutti”, ha detto Federica Corda, insegnante della scuola dell’infanzia di Ussana, “nonostante gli sforzi fatti, ho perso tre bambini, non sono riusciti a seguire le lezioni, questa non è scuola, la scuola deve essere per tutti”. “La didattica a distanza non è didattica e non è educativa”, ha detto l’educatrice del Convitto di Cagliari Stefania Lilliu.
In piazza anche il segretario regionale Cgil Michele Carrus, i consiglieri regionali Progressisti Massimo Zedda, Maria Laura Orrù, Laura Caddeo e Francesco Agus. Del Comune di Cagliari invece la consigliera Francesca Ghirra. Non sono mancati gli slogan contro la ministra Lucia Azzolina.
E i “no al plexiglass”. “Immaginiamo di gestire una classe di ragazzi con il plexiglass, non è fattibile”, ha detto Susanna Serra, insegnante della scuola primaria Porcu Satta di Quartu, “la soluzione c’è, le classi devono essere meno numerose”.